mercoledì 25 marzo 2015

La torta che mancava


L'ho fatta!
Per il compleanno di Mr G.
La frolla è la solita (vedi post "crostata alla marmellata...sparita").
Consiglio per un risultato più raffinato di usare per l'impasto della frolla zucchero non semolato ma a velo: viene più liscia.
Il ripieno è fatto da 
- Ricotta di capra  400 g (ma che non sappia di caprone al pascolo altrimenti viene fuori terribilmente puzzolente)
- gocce di cioccolato 100 g
- zucchero semolato 80 g 
- 1 uovo

Per il ripieno ho mescolato tutti gli ingredienti in una ciotola. La ricotta di capra nelle vaschette è molto liquida quindi non è necessario setacciarla, ma se si usa un'altra ricotta (consiglierei misto pecora) è meglio setacciarla o passarla al frullatore così diventa omogenea come una crema.
Consiglio se la ricotta è troppo liquida usare 2 uova non una per la crema.

Si stende il guscio di pasta frolla nella teglia (la solita da 26 cm), si bucherella il fondo, si versa la crema di ricotta e di copre con uno strato di frolla sottile. 
Di solito giro il bordo per far venire un cornicione spesso. 
Bucherello leggermente anche la frolla di sopra perché la ricotta, soprattutto se acquosa, deve svaporare.
Si mette in forno statico 180 gradi per 30 min, si controlla che si colori ma non si bruci. È cotta quando il bordo è ben colorito.
Ricordo che il forno cuoce più dietro che davanti (parte del vetro), perciò a 20 minuti ruotate la tortiera per far colorare anche la parte della torta che era verso il vetro.
Se piace può essere spolverizzata di zucchero a velo.


Buon compleanno Mr. G.

domenica 15 marzo 2015

Gente strana


Mr G dieci giorni fa è arrivato con un pacchetto, un presente ricevuto. Lo scartiamo con entusiasmo io ed il piccolo. 
Ah, è solo una scatola di cioccolatini.
Da allora abbiamo provato ad appiopparla a chiunque abbia varcato la soglia di casa... Ma tutti ci guardano come "ma siete proprio sicuri che non li volete?!"
Questo è l'unico posto al mondo in cui una scatola di cioccolatini Venchi giace non curata...
Isa B vieni ad adottarli!

Angy P

Domenica, polpette

La specialità di ogni brava massaia è il piatto di recupero. 
La torte salate, le frittate, i vari pasticci sono solo un espediente gourmet per ripresentare gli avanzi con un aspetto appetitoso.
Mia nonna era la regina della reinterpretazione e il suo cavallo di battaglia erano le polpette.
C'è da dire che le polpette sono anche un modo ingegnoso per far mangiare ai bambini qualsiasi, e dico qualsiasi cosa! Basta sapientemente mescolarla, triturarla, amalgamarla e tutto prende l'aspetto di una deliziosa pallina grande come un boccone, pronta per essere mangiata.
Nel fine settimana, come ho già detto in precedenza, non mi piace cucinare, ma voglio godermi il relax dopo una frenetica settimana lavorativa. Ergo cerco di preparare qualcosa prima da poter mangiare durante il finesettimana. Pasta con sugo e polpette è un perfetto piatto unico che necessita solo di una scaldatina. È un'occasione per liberare il frigo da tutti i rimasugli!
Avevo infatti un fondo di prosciutto cotto di quelli che avanzano al supermercato e siccome non si possono affettare te li mettono sotto vuoto e li prezzano come una mortadella (13€ al kg), ma in realtà costerebbe molto di più (un buon prosciutto crudo va dal 23 € in su ed il prosciutto cotto un po' meno tranne il Ferrarini che eguaglia il crudo).
Io faccio incetta di fondini per le torte salate, per i soffritti, per il ripieno di panini e per le polpette. 
Inoltre per le polpette si usa il pane raffermo che avanza in tutte le case.

Cosa ho usato:
- macinato di manzo 300 g
- prosciutto cotto 150 g
- panini vecchi all'olio 100 g
- parmigiano grattugiato 40 g
- un uovo grande
- prezzemolo (una manciatina)
- latte (uno spruzzino)
-1/4 di spicchio d'aglio
- sale e pepe
- una bottiglia di salsa di pomodoro (750 g circa)
- 1/4 di cipolla 
-una carota media
Potrebbe servire un po' di pan grattato.

Prima si prepara l'impasto delle polpette.
Si ammolla il pane in poca acqua e latte, non deve risultare molto bagnato perché fa ammorbidire troppo l'impasto.
Si mescolano in una ciotola capiente, a mano (non nel robot perché sennò vi viene una crema irrecuperabile, al massimo ci si aiuta con una forchetta): macinato, prosciutto cotto (tritato in precedenza nel mixer), pane (ben strizzato e spappolato nel mixer), parmigiano grattugiato, uovo, una manciatina di prezzemolo e l'aglio tritato fine fine (se piace, per me le polpette non sono polpette senza aglio!).


Si aggiunge pepe tritato e sale, ma attenzione agli ingredienti! Il mio prosciutto, l'ho assaggiato, era tanto salato...
Con le mani impastare fino ad ottenere un impasto che non si appiccica nè alle mani nè alle pareri della ciotola. Se il pane che abbiamo messo era troppo bagnato questo ci bagna l'impasto che risulta troppo morbido, quindi va asciugato aggiungendo un po' di pan grattato alla volta, poi provare a fare una pallina, che deve rimanere rotonda, non appiccicosa ma comunque morbida, se non sta su bisogna mettere ancora un altro po' di pan grattato (poco, perché se si indurisce l'impasto va ammorbidito col latte e non è più finita...).


Ricavare delle palline.
E qui è una questione di buon gusto... La grandezza della polpetta è segno di stile di chi la fa. Deve essere commisurata alla bocca di chi la deve mangiare.
Se si vuole fare una pasta servita con le polpette nello stesso piatto é più decoroso farle molto piccole, ma non minuscole altrimenti i commensali potrebbero scambiarle per un ragù e non apprezzare la fatica (sicuramente maggiore) che avete fatto.



Io opto per il formato palla da ping pong perché le servo in un piatto al centro del tavolo mentre si mangia la pasta condita col solo sugo.
Inoltre, per complicare il tutto, cerco di tenere sempre presente che polpette con impasto più duro tengono la forma quindi possono essere più piccole, ma se l'impasto è morbido più sono piccole e più si sciolgono in cottura.
Una volta deciso il formato e fatte tutte le polpette si dispongono su un piatto e si mettono in frigo così tengono meglio la forma in cottura.


Mentre le polpette sono in frigo metto una pentola alta di alluminio sul fuoco con olio e cipolla e carota tritate.


Una volta avviato il soffritto metto la salsa di pomodoro, poi riempio per metà la bottiglia con acqua, sbatto per raccogliere la salsa sul fondo e verso tutto in pentola. Fuoco vivo finché non bolle. 


Poi metto ad una ad una le polpette facendo un po' di posto sul fondo con un cucchiaio di legno.


Devono essere tutte coperte.
La cottura va dai 40 ai 50 minuti,ma conviene sacrificare una polpetta all'assaggio. 
A metà cottura metto in po' di sale.
Non metto ulteriori aromi nel sugo, ma se uno vuole ci sta un po' di basilico.

 
Le polpette in cottura si gonfiano. Attenzione di tanto in tanto il fondo va smosso col cucchiaio di legno altrimenti si brucia, ma non mescolate perché altrimenti le polpette si rompono!
Buone.

A questo piatto abbinerei

La borsa Chanel di lucertola.


Perché tutte le signore perbene di una volta la domenica per uscire mettevano la borsa di lucertola...anche la mia nonna.

Angy P

sabato 14 marzo 2015

Ciambella 2 uova bimby


Ho solo un'ora, devo fare qualcosa per la cena di stasera a casa di Cugina.

Un invito pressocchè improvviso. Cerco su internet, ho solo due uova e un bimby...


Ingredienti:

- 300 grammi di farina, 

- 2 uova intere, 

- 160 ml di olio di semi (meglio arachidi)

- un pizzico di sale, 

- 200 grammi di zucchero, 

- 200ml di latte, 

- 1 bustina di pan degli angeli,

- 1 limone intero da grattuggiare



Inserire nel boccale zucchero e la buccia di limone (io la grattugio già è la metto nel boccale già grattugiata) velocità 8 per 30 secondi, e mettere da parte, 

inserire nel boccale uova latte e olio velocità 4 per 15 secondi. 

Unire farina buccia di limone e zucchero (che abbiamo triturato prima) velocità 6 per 1 minuto e mezzo, 

mettere un pizzico di sale e il lievito vel 6 per 35 secondi. 

Imburrare e in farinare (ungo con olio di arachidi uno scottex e ungo la teglia, poi ci passo la farina) uno stampo da ciambella (24-26 cm), versare il composto.

Se si vuole si può cospargere la superficie con zucchero semolato o code tre di zucchero (quei pezzettini bianchi di zucchero).

Va nel forno per 45 minuti a 180 gradi.

Siccome si colora tanto (dato che ha sulla superficie lo zucchero) consiglio di allungare la cottura di 5-10 minuti e di ridurre la temperatura a 170 gradi.


È venuto buono.


Mr G: " perché non hai fatto la crostata"... L'ho abituato troppo bene.


Angy P

giovedì 12 marzo 2015

Io e le farine: Ouverture

Le farine non sono tutte uguali. La moda di oggi impone ricette tradizionali, ma con un elemento di novitá. 
In fatto di panificati il mio entourage si vanta di usare questa o quella farina (come se farine non di frumento fossero più moderne, senza dubbio meno usuali) , e via alla reinterpretazione del banale panino o addirittura delle crespelle...anche se fare le crespelle mi sembra già sufficientemente gourmet, pertanto non è affatto necessario "arricchire" con una farina diversa!
I prodotti lievitati hanno la difficoltà crescente delle farine più o meno glutiniche.
Farine con tanto glutine lievitano meglio.

Oggi salutare si dice "integrale". É vero che la fibra aiuta l'intestino e mantiene costante l'assorbimento degli zuccheri, non so però quanto effettivamente siano integrali le farine attualmente in commercio.
Sempre la moda alimentare etichetta "no buono" il glutine... come se fossimo tutti celiaci.
"No, perché il glutine mi gonfia. Vedessi cosa mi fa! Da quando l'ho abolito sto molto meglio." Praticamente è l'argomento di tutte le conversazioni tra signore, e tutte dietro ad annuire come se il glutine fosse una delle sette piaghe d'Egitto, disastro della società moderna tam quam la disoccupazione.
Io sono una voce fuori dal coro! "Ma non è che ti senti meno gonfia perché quel ciarlatano dell'omeopata facendoti quelle prove del tutto prive di fondamento scientifico ti ha scoperto settordici intolleranze inesistenti e ti ha dato una dieta grazie alla quale vivi di puro spirito e ne sei felice perché ti stai consumando in uno stato cachettico e grazie a ciò sei rientrata nei jeans che mettevi alle elementari?"
"No, perché il glutine mi rimbambisce, sono soporosa. Vedessi cosa mi fa! Da quando l'ho abolito sto molto meglio." 
"Ma non è che siccome patisci la fame ti fai di caffeina per stare in piedi e non dormi perché sei in uno stato di perenne allerta atavica in cerca di un'antilope da sbranare?"
Ma Mr G sta ad ascoltare...ma che ci credi?! G? Non cadere nella trappola, G!
"Dovremmo provare".

Si apre l'Epopea delle farine. 
Sperimentali, diverse, unconventionals, terreno, fino ad ora, inesplorato.

Angy P

mercoledì 11 marzo 2015

Colazione fashion


Latte e... fette.


Ci sono cose che dove le metti e metti fanno la loro figura.

Angy P

martedì 10 marzo 2015

Lo sciopero della fame

Mr Genius, reduce da un weekend d'influenza...
Torna da lavoro, pallido, apatico...
Apatico?!? Proprio lui che divora ai quattro palmenti tutti i miei esperimenti?!
Nooooo, non ci credo.


Il tacchino croccante nooooo! L'ha sempre mangiato! È buono!

Dopo un po' di razia nel piatto, ha spostato i pezzi di tacchino fino a farli tornare al posto di prima, ha messo su qualche foglia d'insalata.

"Sono stanco, mi si è chiuso lo stomaco"
Mi ha liquidata così...
Prendo e porto a casa.
Stai proprio male!

Angy P

mercoledì 25 febbraio 2015

Focaccia di consolazione



Quando lui mi chiama, è mogio, una delusione per un progetto andato in fumo...
Deeevo consolarlo.
Alle 18 del pomeriggio ho poco tempo.
Focaccia.

Ingredienti:
- farina (meglio O)  400 g
- lievito di birra 1/2 cubetto 
- zucchero un pizzico
- sale qb (a me piace poco salata perché la farcisco quindi ci metto 7 g)
- acqua (nessuno può dire quanta, va ad occhio)
- olio d'oliva 
- pomodori datterino 250 g (maturi)
- olive nere (meglio morbide) circa 10
- origano (se piace)
- parmigiano grattugiato
- aglio (se piace)
- pepe macinato qb


Prendo una ciotola capiente, ci metto il lievito di birra e lo sbriciolo poi lo sciolgo in poca acqua tiepida con un pizzico di zucchero


Poi metto la ciotola sulla bilancia e ci verso la farina pesandola. Metto il sale ed inizio ad impastare.
Aggiungo acqua tiepida poco alla volta e giro giro con la mano finché il tutto non è omogeneo.
L'impasto non deve essere compatto, ma deve appiccicarsi alle mani, quando lo giri con la mano deve fare le bolle.


Quindi piuttosto molliccio. Lo copro con un panno (che io chiamo "panno fortunato" perché mi fa lievitare tutto) e lo chiudo nel forno spento per 1 ora e mezza.
E lo ritrovo così..


L'impasto va steso in teglia unta d'olio d'oliva sul fondo (con le mani sporche di olio).
Se si vuole la focaccia alta da farcire la teglia deve essere piccola (la mia è 30x23 cm), se si vuole meno soffice e più biscottata si può stendere sulla leccarda del forno.


Si dividono i pomodorini in due e si mettono sulla focaccia ben piantati con la buccia all'insù (tradizione vuole che in pomodorini siano rotti a mano così il succo va sulla focaccia e la tiene bagnata). La pasta tende a ritirarsi negli angoli verso il centro, per scaramanzia io metto 4 pezzi di pomodoro ai quattro angoli, li pianto ben dentro così mi fermano la focaccia con la forma retrangolare.
Per non farla bruciare o indurire la superficie deve essere coperta di condimento il più possibile.


Aggiungo pezzetti di olive, origano, pepe, un filo d'olio, aglio in pezzetti (si può omettere se non piace), parmigiano grattugiato. Non metto altro sale perché gli ingredienti mi sembrano già salati abbastanza.


In forno nel ripiano più basso a 220 gradi (anche di più, al massimo, ma io temo che il forno esploda!) per circa mezz'ora.


Bisogna guardarla in po'. Almeno per le prime volte per vedere se è cotta (a parte vedere il colore di sopra) si solleva un angolo e si vede se sotto è più scura, ma non deve essere bruciata.


Sorpresaaaaaa! Mr G. sei contento?! La focaccia che piace a te (da riempire con la martadella...come piace a me)!
Sembra risollevato.
Per la focaccia o per la macchina nuova che gli consegneranno domani..?


A questo piatto abbinerei

La gonna a ruota


Sta bene alle magre e ti da sempre un'aria chic.

Angy P

martedì 17 febbraio 2015

Jolly Roger

I figli degli altri sognano di diventare cavalieri... Il mio vorrebbe essere un pirata!
La mia filosofia é assecondare le sue inclinazioni.
Per rendere più verosimili i suoi giochi abbiamo fatto questa


La Jolly Roger!
Con un po' di lavoro gli ho strappato un "hurrà!".

Angy P

lunedì 9 febbraio 2015

Crostata alla marmellata...sparita

Se voglio andare sul sicuro cucino sempre una crostata.
Piace a tutti, è semplice, costa relativamente poco...relativamente perché dipende dalla marmellata. Ci sono marmellate da 2 euro e marmellate da 11 euro!
Per esperienza personale devo dire che a volte le marmellate da 2 euro sono migliori.
Il segreto di una buona crostata è la frolla: ne esistono almeno 100 ricette diverse! Ciascuno ha la sua.
Io, dopo averne provate diverse, rimango fedele alla frolla della mia amica Paola.
Purtroppo le dosi sono per un guscio di frolla, la ricetta prevede di usarla per la crostata con la crema e la frutta sopra (ergo non basta per fare le striscioline, nè per coprirla interamente). Se voglio fare le striscette devo raddoppiare le dosi, ma per una tortiera 24-26 cm la pasta è troppa, ne avanza e faccio 5-6 biscottini. Per coprirla interamente la doppia dose va benissimo.
Non è possibile fare una dose e mezza dato che il quantitativo delle uova non lo permette.
Di seguito do la dose per il guscio, se si vuole fare la crostata coperta (tipo torta della nonna) o con le striscette (classica) basta raddoppiare farina, burro, zucchero e uova (gli ingredienti opzionali li terrei invariati).

Cosa serve
Ingredienti fondamentali
- 200 g di farina (ma tenere vicino il sacchetto perché per stendere la pasta ne servirà altra)
- 100 g di zucchero
- 100 g di burro
- 1 uovo intero + un tuorlo (cioè la parte rossa, capito gabry?)
Ingredienti opzionali ma che rendono la frolla gustosa
- buccia grattugiata di un limone 
- 1 bustina di vanillina
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci


Per la frolla "doppia" vanno messe 2 uova+ 2 tuorli!

Ora, il problema della frolla è che è fatta col burro. La consistenza della frolla dipende da quanto il burro è morbido. Più si lavora con le mani, più il burro si scioglie e la frolla diventa ingestibile!
Io tiro il burro fuori dal frigo per 5 minuti (tempo di preparare gli altri ingredienti), poi metto tutti gli ingredienti nel bimby (o in un qualsiasi frullatore) e si fa andare finché non si forma una sabbietta (attenzione a monitorare bene, se si fa andare troppo il frullatore le lame sciolgono il burro e viene fuori una crema!   Non è irrecuperabile ma è un casotto da riparare, poi spiegherò come riparare agli errori)
 Ci si lava le mani in acqua fredda finché non si sentono più le dita, si versa la sabbietta su una spianatoia (o sul tavolo, ben pulito!) e si impasta velocemente per formare una palla che andrà in frigo per 10- 15 minuti avvolta dalla pellicola.

Se una vuole fare la frolla senza il frullatore non può usare il burro freddo, ma morbido a temperatura ambiente (cioè lasciato fuori dal frigo per un po' o passato per 15 sec al massimo del microonde con il panetto intero, non a pezzi), si può fare, ma bisogna impastare tutto con tanta cattiveria e velocità (consiglio in una ciotola)!
Poi mettere la palla in frigo (coperta da pellicola) come sopra.

Passato il tempo imburro una teglia ed infarino. Veramente per me imburrare le teglie significa mettere un po' di olio di semi di arachide su uno scottex e ungere le teglia, poi infarinare...


La teglia va bene da 24-26-28 cm, la frolla al massimo avanza! Ma il problema è quanta marmellata ho! La maggior parte delle confezioni sono da 250 g, viene una crostata un po' miserella... Da 24 cm può andare ma più grande viene uno strato sottilissimo. Oddio c'è a chi piace poca marmellata e tutta frolla, oltretutto questa frolla è così buona che va bene anche così. 
Io per il 24-26 uso la marmellata da 350 g, quindi o si compra un vasetto ad ok oppure bisogna prenderne due...

Processo di stesura
Per il guscio di sotto servirà 3/4 di palla (meglio 4/6). 
Il resto della frolla rimane in frigo e servirà per le striscioline!
Mi impegno al più presto a fare anche una crostata coperta per far vedere come si fa...che poi è uguale...
Carta forno infarinata, sopra si mette la frolla per il guscio, si infarina la parte superiore e si mette un'altro foglio di carta forno sopra (così entra meno in contatto col calore).
Attenzione a non mettere troppa farina perché la frolla diventa duuuura.


Stendo il più possibile a cerchio e ogni tanto prendo le misure appoggiandoci sopra la teglia che utilizzerò. La frolla deve avere lo spessore di 5-10 mm (massimo 15 mm, altrimenti è poco presentabile).

Attenzione al prossimo step che è cruciale!
Si toglie il foglio di carta forno di sopra... E qui si scopre se abbiamo infarinato bene sopra la frolla...


Si appoggia il nostro stampo per la crostata (imburrato ed infarinato) ben al centro.


Capovolgereeeeeee



E poi togliere il foglio di carta forno che avevamo sotto... E qui si vede se è stato ben infarinato...bisogna fare pianoooo...altrimenti viene via la frolla!


Come si può ben notare dalla foto ho fatto un po' di pocci ed ho dovuto rimediare.. Il bello della frolla è che quando è cotta non si vede nulla!!!
Quindi se una volta capovolta la pasta vedo che da una parte del bordo pende e dall'altra non arriva alla fine del bordo, da una parte stacco e dall'altra attacco! Però con le mani fredde altrimenti l'unico posto in cui attacco è sulle mie mani!
La frolla è come il PONGO!


Bucherello il fondo con la forchetta. Metto la marmellata


La mia "costosissima" marmellata da 10 euro di pesche di Sicilia ha i pezzi, ed a me piace tenerli, ma in generale sarebbe meglio dare una frullatina a qualsiasi marmellata per renderla omogenea e facilitare la stesura.

Ora viene il bello!!!!
Le striscioline!
Io ho la rotellina ondulata, ma va bene anche il taglia pizza a rotella o, in mancanza, il coltello.
Tiro fuori la restante pasta frolla (che ho lasciato nel frigo perché altrimenti fuori per tutto questo tempo si smollava!)
Il processo è lo stesso del guscio, ma io non ci metto il foglio di carta forno sopra, solo sotto. Sopra la infarino... E nei vari tentativi di fare striscette decenti le infarino così tanto che vengono dei pezzi di cartone. 
Qui non ho nulla da insegnare a nessuno, le striscioline sono una questione di estetica, di geometria, di buon gusto, di manualità e di tempo...! 
Un giorno sono più belle, un giorno più ordinate, un giorno più larghe ed uno più strette. È il karma.


Tanto poi in forno prendono una forma decente più o meno tutte... Il segreto è il lievito che aggiusta le rotondita!

Non spennello la superficie, mai, perché non mi piace.

Va inforno statico 180 gradi per 30 minuti. Anche qui...parliamone... Dipende dal forno. 
L'occhio è fondamentale, si guarda che il bordo sia dorato ma non deve diventare marroncino. Quando si colora in superficie è pronta (circa dopo mezz'ora, ma anche 25 minuti). 
Siccome di solito i forni hanno una parte che cuoce di più (la posteriore) ed una meno (il vetro), dopo circa 20 minuti una parte è più dorata dell'altra. Bisogna ruotarla, così viene uniforme.

La foto della crostata cotta non c'è perché l'hanno finita prima che potessi dire "Supercalifragilistichespiralidoso"...
prometto che la rifaccio...

A questo piatto abbinerei


I totem di Fendi, incompresi dai più, passeggeri, costosissimi, ma tanto divertenti.

Angy P

mercoledì 4 febbraio 2015

Torta salata al radicchio...light e buonissssima!




Diciamo pure che tra nouvelle cousine, cucina molecolare e slow food io preferisco... La cucina del recupero...
Credo di aver fatto torte salate con qualsiasi cosa!
È più forte di me: se vedo che in frigo qualcosa sta morendo la trasformo in una torta salata.
Da mangiare per una cena easy o per congelarla in fette e scaldarla (mai in microonde) in caso di ospiti improvvisi o da portare a lavoro al posto di un noioso panino.

Morale, avevo nel frigo tre ciuffetti di radicchio tardivo che mi guardavano boccheggiando. Se muoiono e li butto Mr G mi uccide! Inoltre sono costosissimi (più di 5 € al Kg)!!!!!
Un contorno? No, troppo facile! Una torta salata.
Di solito faccio da me la pasta brisee (con il mio magico bimby), evito come la peste la pasta sfoglia che risulta più oleosa e si smoscia solo a guardandarla. 
Ieri però avevo poco tempo e l'ho presa al supermercato (preferisco la rana alla buitoni).

Ingredienti totalmente di recupero:
- 3 ciuffi di radicchio tardivo (quello tutto gambo e niente foglia per intenderci) meglio se morenti



- 1 uovo (non esageriamo! Se proprio proprio 2 uova, non di più!)
- 30 grammi di pancetta meglio non affumicata (io avevo quella affettata ma va bene anche in cubetti)
- 30 grammi di emmentaler (lo uso perché non ha lattosio e Mr G lo può mangiare e poi é gustoso e scioglievole)
- due spicchi d'aglio
- olio extravergine quanto basta (si dice così, vero?)
- pepe (macinato, quantità a gusto personale, ma si può omettere) e sale (poco)

Partiamo!
Se si vuole fare subito la torta si tira fuori la pasta brisee dal frigo, così nel frattempo si riscalda e si può mettere nella tortiera senza che si rompa.

Ho lavato e tagliato il radicchio a pezzetti, l'ho fatto rosolare in una padella (di alluminio, va bene l'acciaio, eviterei l'antiaderente) con poco olio (altrimenti la ricetta non è light!) e due spicchi d'aglio interi. Attenzione che siano grandi ed interi perché altrimenti poi li dovete togliere e non li ritrovate più! Ricordate quanti ne avete messi così poi fate l'appello.


Un premio a chi riesce a vedere dove sono gli spicchi d'aglio!

Il radicchio deve buttare fuori più acqua possibile altrimenti bagna la pasta brisee, quindi metto un po' di sale appena messo in padella. Rosola in 10 minuti circa... È pronto quando non ha più fondo acquoso. Per evitare che bruci va mescolato spesso.
Quando è cotto tolgo l'aglio e metto il pepe (se piace altrimenti non si mette nulla). Poi lo trasferisco in un piatto per farlo raffreddare (questa operazione si può fare il giorno prima e si mette in frigo, la torta di fa il giorno dopo, in tal caso lasciamo la pasta brisee in frigo).


In un piatto sbattiamo le uova (o l'uovo solitario e light) con un po' dell'emmentaler grattugiato (il resto lo metto sopra per fare la crosticina).
Uniamo al radicchio e mettiamo la pancetta a cubetti (o la pancetta a fette tagliuzzata con le forbici). Mescola mescola.
Tutto nel guscio di pasta brisee srotolata nella tortiera e bucherellata sul fondo, ripiegando i bordi.

Notare che non metto sale perché gli ingredienti sono già salati.


In forno statico a 180 gradi per 30-35 minuti.
Se sopra alla torta il radicchio tira fuori un acquetta cambiare la modalità del forno da statico a ventilato fino allo scadere del tempo.

Fine.

A questo piatto abbinerei


Il check burberry... Poco fine, riconoscibilissimo. La bandiera dei brand addicted!
Ce n'è così tanto di falso in giro che chi l'ha autentico se lo tiene ben stretto!




martedì 27 gennaio 2015

Cibo prezioso

Weekend a VicenzaOro. 
La vetrina più accattivante?
Nell'anno dell' EXPO le vetrine espongono preziosi piatti colmi di gemme. 
I colori, le forme e lo scintillio... 
Da mangiare con gli occhi!