giovedì 23 giugno 2016

La cena milionaria

La cena milionaria
Lo scenario è fantasticoLa compagnia probabilmente ottima (parlano di cinque persone, olandesi, non russi come si potrebbe sospettare)Hanno scelto una selezione di Krug di tutto rispetto...
La cena milionaria
già lì ci metti da una a più migliaia di euro...Risotto al caviale (parlano di mezzo kg di caviale...ma quanto risotto hanno mangiato?! E come hanno fatto a mangiare in più anche le aragoste?!)
La cena milionaria
qui mi renderò impopolare... non è che proprio il caviale mi faccia impazzire... forse quello che ho mangiato io non era poi così pregiato...
Erano le 2 di notte, metti che non avevano fatto lo spuntino a pomeriggio...E magia e bevi, e mangia e bevi.Ci è scappato un conto da far inorridire la  borsa di Hong Kong:poco più di 13000 € (esclusa la mancia).
La cena milionaria
Il posto merita : il Capriccio di Vieste Lo chef è creativo: Leonardo Vescera (che in quanto a pesce si batte alla pari con Cedroni)
La cena milionaria

Rimane la domandaMa come diavolo hanno fatto in cinque a mangiare e soprattutto a bere tutta quella roba?!
Little pill for my international friendsA dinner for milionairesThe setting is wonderfulThe company is probably the best (five people, dutch)They have chosen a selection ofKrug champagne (only one bottle 1000-2000 €, but thay didn't take only one bottle!)
Risotto made with caviar (500 g for6000€)I don't like the caviar, me crazy!
It was 2 am, probably they had not a littlebreak in the afternoon...
In the end the bill: € 13000 (excluding tip).The place: il Capriccio in Vieste (Puglia, Italy)The chef: Leonardo Vescera (fantastic)
I have a question:How did they eat everything?!

Citare se stessi non è politically correct.
Ma questo articolo era stato scritto sul mio vecchio blog 
http://it.paperblog.com/users/fashionmachine/

Cool Food: il Vino

Un cin cin, al chiaro di luna, in compagnia di amici.
È passata l'epoca delle birre... Basta sigaro e rum, anche se ripenso a quel periodo con grande nostalgia...
Addio caro Pepitos...appellato il vino delle Signore 
Il trend è La dama forestiera...
Non sono una grande bevitrice, ma rimango fedele al Penascal!
Cool food: il vino
Mi dispiace per i vini Italiani...

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Macarons... très chic

Macarons... très chic
Chi l'ha detto che la pasticceria non è alla moda!Ci sono dolci e dolci. 

Macarons... très chic
I macarons sono dolci chic. 
Colorati (al limite dell'immangiabile...penso che la natura abbia messo nel nostro cervello una gamma di colori che possono essere appetibili...il fuxia non è tra questi).
Sufficientemente piccoli da essere mangiati in non più di due bocconi: qualsiasi cibo che superi questa soglia non si può chiamare "chic" (ecco il perché delle modeste dimensioni del fingerfood).
Ce ne sono di tutti i gusti, ma per essere IN è d'obbligo dire che miei preferiti sono alla rosa o alla violetta (anche se poi mi sembra di mangiare la saponetta dell'erbolario).

Mi sovviene una corte sfrenata che un giovane imprenditore svizzero ha fatto ad una certa signorina di buona famiglia... Affondata a colpi di cofanetti di Ladurée.
E tutti sanno che se i macarons sono chic, quelli di Ladurée sono "très chic"...soprattutto perché confezionati come piccoli costosi gioielli.

La fine di quel corteggiamento?...è un'altra storia.

Macarons... très chicMacarons... très chic
Little pill for my international friends
The macarons are delicious cookies! I love them!But the best macarons are made by Ladurée.They have beautiful colour...like little jewels.Do u like?


Citare se stessi non è politically correct.
Ma questo articolo era stato scritto sul mio vecchio blog 
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mercoledì 25 marzo 2015

La torta che mancava


L'ho fatta!
Per il compleanno di Mr G.
La frolla è la solita (vedi post "crostata alla marmellata...sparita").
Consiglio per un risultato più raffinato di usare per l'impasto della frolla zucchero non semolato ma a velo: viene più liscia.
Il ripieno è fatto da 
- Ricotta di capra  400 g (ma che non sappia di caprone al pascolo altrimenti viene fuori terribilmente puzzolente)
- gocce di cioccolato 100 g
- zucchero semolato 80 g 
- 1 uovo

Per il ripieno ho mescolato tutti gli ingredienti in una ciotola. La ricotta di capra nelle vaschette è molto liquida quindi non è necessario setacciarla, ma se si usa un'altra ricotta (consiglierei misto pecora) è meglio setacciarla o passarla al frullatore così diventa omogenea come una crema.
Consiglio se la ricotta è troppo liquida usare 2 uova non una per la crema.

Si stende il guscio di pasta frolla nella teglia (la solita da 26 cm), si bucherella il fondo, si versa la crema di ricotta e di copre con uno strato di frolla sottile. 
Di solito giro il bordo per far venire un cornicione spesso. 
Bucherello leggermente anche la frolla di sopra perché la ricotta, soprattutto se acquosa, deve svaporare.
Si mette in forno statico 180 gradi per 30 min, si controlla che si colori ma non si bruci. È cotta quando il bordo è ben colorito.
Ricordo che il forno cuoce più dietro che davanti (parte del vetro), perciò a 20 minuti ruotate la tortiera per far colorare anche la parte della torta che era verso il vetro.
Se piace può essere spolverizzata di zucchero a velo.


Buon compleanno Mr. G.

domenica 15 marzo 2015

Gente strana


Mr G dieci giorni fa è arrivato con un pacchetto, un presente ricevuto. Lo scartiamo con entusiasmo io ed il piccolo. 
Ah, è solo una scatola di cioccolatini.
Da allora abbiamo provato ad appiopparla a chiunque abbia varcato la soglia di casa... Ma tutti ci guardano come "ma siete proprio sicuri che non li volete?!"
Questo è l'unico posto al mondo in cui una scatola di cioccolatini Venchi giace non curata...
Isa B vieni ad adottarli!

Angy P

Domenica, polpette

La specialità di ogni brava massaia è il piatto di recupero. 
La torte salate, le frittate, i vari pasticci sono solo un espediente gourmet per ripresentare gli avanzi con un aspetto appetitoso.
Mia nonna era la regina della reinterpretazione e il suo cavallo di battaglia erano le polpette.
C'è da dire che le polpette sono anche un modo ingegnoso per far mangiare ai bambini qualsiasi, e dico qualsiasi cosa! Basta sapientemente mescolarla, triturarla, amalgamarla e tutto prende l'aspetto di una deliziosa pallina grande come un boccone, pronta per essere mangiata.
Nel fine settimana, come ho già detto in precedenza, non mi piace cucinare, ma voglio godermi il relax dopo una frenetica settimana lavorativa. Ergo cerco di preparare qualcosa prima da poter mangiare durante il finesettimana. Pasta con sugo e polpette è un perfetto piatto unico che necessita solo di una scaldatina. È un'occasione per liberare il frigo da tutti i rimasugli!
Avevo infatti un fondo di prosciutto cotto di quelli che avanzano al supermercato e siccome non si possono affettare te li mettono sotto vuoto e li prezzano come una mortadella (13€ al kg), ma in realtà costerebbe molto di più (un buon prosciutto crudo va dal 23 € in su ed il prosciutto cotto un po' meno tranne il Ferrarini che eguaglia il crudo).
Io faccio incetta di fondini per le torte salate, per i soffritti, per il ripieno di panini e per le polpette. 
Inoltre per le polpette si usa il pane raffermo che avanza in tutte le case.

Cosa ho usato:
- macinato di manzo 300 g
- prosciutto cotto 150 g
- panini vecchi all'olio 100 g
- parmigiano grattugiato 40 g
- un uovo grande
- prezzemolo (una manciatina)
- latte (uno spruzzino)
-1/4 di spicchio d'aglio
- sale e pepe
- una bottiglia di salsa di pomodoro (750 g circa)
- 1/4 di cipolla 
-una carota media
Potrebbe servire un po' di pan grattato.

Prima si prepara l'impasto delle polpette.
Si ammolla il pane in poca acqua e latte, non deve risultare molto bagnato perché fa ammorbidire troppo l'impasto.
Si mescolano in una ciotola capiente, a mano (non nel robot perché sennò vi viene una crema irrecuperabile, al massimo ci si aiuta con una forchetta): macinato, prosciutto cotto (tritato in precedenza nel mixer), pane (ben strizzato e spappolato nel mixer), parmigiano grattugiato, uovo, una manciatina di prezzemolo e l'aglio tritato fine fine (se piace, per me le polpette non sono polpette senza aglio!).


Si aggiunge pepe tritato e sale, ma attenzione agli ingredienti! Il mio prosciutto, l'ho assaggiato, era tanto salato...
Con le mani impastare fino ad ottenere un impasto che non si appiccica nè alle mani nè alle pareri della ciotola. Se il pane che abbiamo messo era troppo bagnato questo ci bagna l'impasto che risulta troppo morbido, quindi va asciugato aggiungendo un po' di pan grattato alla volta, poi provare a fare una pallina, che deve rimanere rotonda, non appiccicosa ma comunque morbida, se non sta su bisogna mettere ancora un altro po' di pan grattato (poco, perché se si indurisce l'impasto va ammorbidito col latte e non è più finita...).


Ricavare delle palline.
E qui è una questione di buon gusto... La grandezza della polpetta è segno di stile di chi la fa. Deve essere commisurata alla bocca di chi la deve mangiare.
Se si vuole fare una pasta servita con le polpette nello stesso piatto é più decoroso farle molto piccole, ma non minuscole altrimenti i commensali potrebbero scambiarle per un ragù e non apprezzare la fatica (sicuramente maggiore) che avete fatto.



Io opto per il formato palla da ping pong perché le servo in un piatto al centro del tavolo mentre si mangia la pasta condita col solo sugo.
Inoltre, per complicare il tutto, cerco di tenere sempre presente che polpette con impasto più duro tengono la forma quindi possono essere più piccole, ma se l'impasto è morbido più sono piccole e più si sciolgono in cottura.
Una volta deciso il formato e fatte tutte le polpette si dispongono su un piatto e si mettono in frigo così tengono meglio la forma in cottura.


Mentre le polpette sono in frigo metto una pentola alta di alluminio sul fuoco con olio e cipolla e carota tritate.


Una volta avviato il soffritto metto la salsa di pomodoro, poi riempio per metà la bottiglia con acqua, sbatto per raccogliere la salsa sul fondo e verso tutto in pentola. Fuoco vivo finché non bolle. 


Poi metto ad una ad una le polpette facendo un po' di posto sul fondo con un cucchiaio di legno.


Devono essere tutte coperte.
La cottura va dai 40 ai 50 minuti,ma conviene sacrificare una polpetta all'assaggio. 
A metà cottura metto in po' di sale.
Non metto ulteriori aromi nel sugo, ma se uno vuole ci sta un po' di basilico.

 
Le polpette in cottura si gonfiano. Attenzione di tanto in tanto il fondo va smosso col cucchiaio di legno altrimenti si brucia, ma non mescolate perché altrimenti le polpette si rompono!
Buone.

A questo piatto abbinerei

La borsa Chanel di lucertola.


Perché tutte le signore perbene di una volta la domenica per uscire mettevano la borsa di lucertola...anche la mia nonna.

Angy P